\paperw8790 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 La mentalitα positivistica promosse uno studio ôscientificoö di molti fenomeni, studio che si configur≥ per un verso come ten
tativo di estendere le \i esattezze\i0 delle scienze praticamente in tutti i campi, per un altro come sforzo di rendere i fenomeni intelligibili risalendo alle \i condizioni\i0 in cui si sono manifestati (per esempio, dare del genio una spiegazione fis
iopatologica). Particolarmente notevoli furono le suggestioni che dalla nuova mentalitα positivistica ed evoluzionistica vennero agli studi storici e alle discipline sociali. Nacque un nuovo metodo storiografico, attento soprattutto a fattori ambientali,
sociali, razziali, teso a comporre su queste basi il quadro dÆinsieme entro cui comprendere gli avvenimenti nelle loro molteplici connessioni, il ruolo delle singole personalitα storiche (H. Th. Buckle, W. E. H. Lecky, H.-A. Taine, P. Villari). In Franc
ia ╔. Durkheim pretese di fornire alla sociologia basi strettamente scientifiche, considerando come principio di spiegazione il fatto sociale inteso come una modalitα del fatto collettivo che eserciti la sua costrizione sullÆindividuo (correnti dÆopinion
e, istituzioni educative, credenze). E lÆesigenza scientifica si estese nel contempo allÆantropologia e alla psicologia (basti pensare allÆopera di Taine \i De lÆintelligence\i0 , dÆispirazione rigidamente analitica, in cui la vita psichica Φ vista come
riconducibile ai suoi elementi pi∙ semplici).\par
In linguistica ricevettero nuovo impulso le ricerche di carattere genetico e comparativo; la letteratura e le arti nel nuovo clima accentuarono in senso ôsperimentaleö il realismo romantico; il metodo po
sitivo si afferm≥ nella critica letteraria, si indagarono le basi fisiologiche di fenomeni complessi come quelli del gusto; lÆattenzione al fatto stimol≥ innumerevoli ricerche filologiche e di erudizione; negli studi sulle religioni si tese a mettere in
rilievo i fattori umani nello sviluppo dellÆesperienza religiosa, mentre fiorivano ricerche etnografiche e paleoetnografiche volte allo studio comparato delle diverse forme e stadi della civiltα. NΘ vanno dimenticati i meriti del positivismo nei riguardi
del rinnovamento della legislazione scolastica e penale. Parallelamente si ebbe lÆaffermarsi di un positivismo pedagogico (in Italia A. Gabelli, R. Ardig≥, ecc.), che sottolineava il valore intrinseco delle conoscenze scientifiche, svalutando radicalmen
te lÆatteggiamento religioso e promuovendo le tendenze spontanee e creative dellÆalunno, e di una scuola positiva del diritto penale, i cui massimi esponenti vanno considerati C. Lombroso e E. Ferri: scuola che riteneva che il criminale fosse il prodotto
di una serie di componenti biologiche (ereditarietα, dati anatomici e fisiologici) e sociali, spiegando cos∞ il delitto al di fuori di considerazioni morali e intendendo conseguentemente la pena non in senso afflittivo, ma in funzione della difesa socia